La figura dell’addetto alle pulizie rappresenta una delle colonne portanti di numerosi settori produttivi e di servizio, garantendo la salubrità e la funzionalità degli ambienti lavorativi e pubblici. Capire quale sia la reale paga oraria, come varia nel tempo e quando sono previsti gli aumenti retributivi è fondamentale sia per chi esercita la professione sia per datori di lavoro e utenti che intendano rispettare le normative e tutelare i diritti dei lavoratori.
Paga oraria corrente: dati aggiornati e scenario nazionale
Nel panorama italiano, lo stipendio medio di un addetto alle pulizie mostra una notevole variabilità in funzione del tipo di contratto, dell’esperienza e della località in cui si svolge l’attività. Secondo dati consolidati e aggiornati al 2025, la paga oraria lorda si aggira intorno a 7,54 euro, cifra calcolata sulla base delle tabelle sindacali e dei dati provenienti dalle principali agenzie per il lavoro. Questo valore rappresenta una media: in alcuni contesti e con maggiore anzianità di servizio, la retribuzione può aumentare sensibilmente, arrivando fino a soglie più elevate per posizioni specializzate o ruoli di coordinamento.
Anche i valori annui confermano questa oscillazione. Secondo le medie nazionali, il guadagno annuale di un addetto alle pulizie in Italia è compreso tra i 15.000 e i 25.000 euro, con le posizioni iniziali che partono dai 14.400-15.600 euro e le figure più esperte che, in taluni casi, possono raggiungere i 57.800 euro annuali, soprattutto in caso di specializzazione o ruoli di responsabilità.
Fattori che influenzano lo stipendio
L’entità della paga oraria e dello stipendio di un addetto alle pulizie varia sensibilmente in base a diversi elementi:
- Esperienza: una maggiore anzianità nel settore reca spesso una progressione salariale significativa. Dopo circa cinque anni di attività, la retribuzione media mensile si assesta tra i 1.152 e i 1.709 euro lordi.
- Inquadramento contrattuale: il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) di riferimento, le ore lavorative settimanali e il tipo di rapporto (part-time o full-time) sono determinanti per il calcolo dello stipendio reale.
- Area geografica e azienda: il luogo in cui si presta servizio e la dimensione dell’azienda possono incidere, anche sensibilmente, sulla retribuzione oraria e sulla presenza di benefit aggiuntivi.
- Specializzazioni: lavorare presso strutture sanitarie, scuole, aziende di trasporti o in settori industriali può comportare stipendi più elevati in virtù della maggiore responsabilità e competenza richieste.
Le aziende più strutturate tendono inoltre a offrire benefit integrativi come assicurazione sanitaria, piani pensionistici e permessi retribuiti, elementi che, pur non influenzando la paga oraria diretta, migliorano il valore del pacchetto retributivo complessivo.
Aumenti salariali: quando scattano e quanto valgono
Un aspetto molto rilevante nell’attualità riguarda l’aggiornamento delle retribuzioni minime per gli addetti alle pulizie, soggetto periodico a revisione in sede di rinnovo del contratto collettivo. L’ultimo rinnovo del CCNL delle Imprese di Pulizia e Multiservizi 2025-2028 ha introdotto, per oltre 600mila lavoratori nel settore, un aumento del +16,6% sulle retribuzioni minime tabellari, frutto dell’accordo tra sindacati e associazioni datoriali.
L’aumento sarà corrisposto con le seguenti modalità:
- Entrata in vigore dal 1° luglio 2025: da questa data, le tabelle stipendiali vengono aggiornate per tutti i lavoratori coperti dal CCNL.
- Incremento medio di 215 euro mensili per un addetto al livello medio (secondo livello), con una crescita complessiva di circa 5.705 euro per l’intero periodo di validità del contratto, ovvero fino a dicembre 2028.
Questi aumenti assicurano una maggiore tutela del potere d’acquisto e riconoscono il valore strategico della professione di addetto alle pulizie all’interno del tessuto produttivo nazionale. La progressione degli adeguamenti retributivi è quindi legata ai rinnovi contrattuali e, di fatto, garantisce un meccanismo di adeguamento rispetto all’andamento del costo della vita e alle negoziazioni sindacali.
Variazioni regionali e prospettive per il futuro
Analizzando le differenze territoriali, emerge come le regioni italiane presentino lievi oscillazioni sulle medie delle retribuzioni. In alcune aree del Sud, ad esempio, le retribuzioni possono essere leggermente inferiori rispetto al Centro-Nord, anche in virtù del tessuto economico locale e del costo della vita. Ad esempio, Liguria e Basilicata si mantengono attorno ai 24-25.000 euro annui, mentre in regioni con un maggior dinamismo economico si possono superare tali soglie soprattutto grazie ai servizi svolti su larga scala o in contesti aziendali complessi.
Per il futuro, la tendenza è quella della progressiva valorizzazione della figura dell’addetto alle pulizie. Si mira alla professionalizzazione, all’offerta di percorsi di crescita e alla formalizzazione di benefit aggiuntivi che rendano sempre più attrattiva e rispettata questa occupazione, imprescindibile per la sicurezza, l’igiene e il benessere degli ambienti.
Tra gli scenari possibili si possono ipotizzare:
- Maggiori riconoscimenti salariali per chi opera in settori a rischio o sottoposti a requisiti igienico-sanitari stringenti.
- Digitalizzazione e utilizzo di tecnologie che potrebbero richiedere ulteriori competenze e, di conseguenza, portare a un aumento delle retribuzioni per il personale formato.
- Una maggiore stabilità contrattuale e maggiori tutele per la conciliazione dei tempi di vita-lavoro.
In definitiva, la realtà economica e contrattuale dell’addetto alle pulizie in Italia, sebbene con differenze tra vari contesti e livelli di esperienza, si sta consolidando attorno a una paga oraria lorda di 7,54 euro con possibilità di crescita, tutele crescenti e un nuovo assetto salariale più equo, in vigore dal luglio 2025. La professione si conferma così una delle più accessibili e rilevanti nel panorama lavorativo italiano, con margini di ulteriore valorizzazione nei prossimi anni.